INTERVISTA A JASON TAMIRU

della Comunità aborigena Yorta Yorta


A cura di Rosalba Nattero - Melbourne, 25 ottobre 2005

Rosalba Nattero:
Che significato ha per te la cerimonia di sepoltura delle spoglie degli Antenati?

Jason Tamiru:
Rappresenta la mia identità, è la mia cultura. Mi dona un'opportunità per riflettere, ma dà felicità e insieme tristezza. Ma dona la pace e il riposo alla mia gente che giace dentro Madre Terra.
Per ciò che riguarda la sepoltura di Swan Hill, abbiamo sepolto 35 individui indigeni che provenivano dalla stessa terra.

JASON TAMIRU
Nativo Australiano della Comunità Yorta Yorta.

Ho fatto tante cose nella mia vita, ho viaggiato intorno al mondo, ho ricevuto una buona educazione scolastica, ho una famiglia ottima e queste cose mi lasciano dei ricordi preziosi. Ma la mia partecipazione alla cerimonia di Swan Hill è stata la cosa più memorabile che io abbia mai fatto.
Si tratta di qualcosa che porterò con me alla tomba ed io credo che la gente che era presente ha potuto testimoniare l'importanza di questo avvenimento. Anche loro porteranno quest'esperienza dentro di sè per sempre.
Tuttavia, sostengo che quest'esperienza vivrà per sempre sulla terra perchè è storia che si preserverà nella memoria della gente. Gli incarichi che mi sono stati affidati, il riporre a riposo questa gente, il maneggiare fisicamente i resti degli Antenati aborigeni, mi ha reso orgoglioso, mi ha dato forza. Lo spirito era molto presente. Lo spirito mi guidava, mi fondeva con una forza enorme. Non mi dimenticherò mai questa esperienza, la porto con me e sento oggi più che mai di essere un uomo indigeno, un uomo aborigeno. L'esperienza della sepoltura mi ha fatto maturare.

Rosalba Nattero:
Durante la cerimonia tu suonavi il didgeridoo. Come hai imparato a suonarlo?

Jason Tamiru:
Come per tanti aspetti della nostra cultura, noi siamo interamente influenzati dalla nostra famiglia. Uno dei nostri anziani per cui io ho un totale rispetto, mio zio Ralph Nichols, suonava il didgeridoo. Mio zio Ralph, ormai deceduto, era il mio zio preferito e ho tratto ispirazione da lui affinchè potessi diventare una persona simile. Lui era un suonatore di didgeridoo già a tenera età. Egli mi ha introdotto al didgeridoo e da allora è stato un apprendimento continuo.