È GIUSTO SMEMBRARE UNA TRIBU'?

di Sabrina Milazzo e Barbara Bazzano


Chi non ha mai conosciuto qualcuno con un cane, un gatto o un qualsiasi altro animale? Le città sono ormai piene di questi "alieni" che fanno parte del nostro scenario quotidiano. Però ci siamo mai chiesti se questa presunta familiarità si possa considerare vera conoscenza di tali esseri? Oppure, non capita invece che vengano considerati alla stregua di simpatici accessori, che devono, secondo la filosofia antropocentrica comunemente accettata, adeguarsi alle nostre bizzarre richieste e imparare il nostro linguaggio?
Li isoliamo dai loro simili e decidiamo noi con chi si possono accoppiare, ammesso che gli venga concesso. Ma in questo forzato asservimento all'essere umano, quanta comprensione e rispetto si ha dell'individuo che sta di fronte? Quanta considerazione per le sue esigenze etologiche e quanto spazio per relazioni affettive con altri simili gli concediamo? Quando nascono i suoi cuccioli diamo per scontato che li si debba separare dalla madre dalla più tenera età. Si deve traslocare? C'è un divorzio in famiglia? In questi casi viene accettato e generalmente compreso che il malcapitato animale debba farne le spese, scaricandolo come un soprammobile inutile.
Per gli esseri umani non si applicano con la stessa ovvietà tali criteri: non è così scontato separare nuclei familiari né si scaricano in un orfanotrofio i figli alle prime difficoltà economiche. Poiché anche la scienza non mette più in discussione l'intelligenza degli animali e la loro capacità di provare sentimenti, il nostro comportamento non nasce forse da una cultura malata? Questo plagio culturale, retaggio delle grandi religioni, ha isolato l'uomo dalla natura circostante e la sua presupposta superiorità lo rende incapace di comunicare con gli altri esseri viventi, privati della loro dignità di esseri senzienti.
Sos Gaia è nata come espansione di un'esperienza di vita ecospirituale: l'individuo, che attraverso il silenzio sviluppa un rapporto intimo con l'esistenza, scopre che la propria individualità è inserita in un ambiente globale di cui egli fa parte alla pari di altri esseri viventi e la tutela del loro benessere diventa un'esigenza di coerenza con la dimensione di armonia ritrovata. Ed è questo lo spirito con cui questa estate ci siamo trovati ad affrontare il problema di una colonia felina di venti gatti da sistemare.
Il Signor Ottavio, che si occupava di loro, aveva ricevuto lo sfratto, affidando al fratello il compito di trovare qualcuno che si sarebbe preso cura della colonia. Quando la segnalazione è arrivata a Rosalba mancava un mese all'esecuzione dello sfratto, e al contrario di tutti gli enti che Ottavio aveva precedentemente interpellato, non ha pensato nemmeno per un momento di dividerli. Erano e sono una famiglia, una tribù. Condividendo la determinazione di Rosalba, è nata spontanea in noi l'esigenza di dover trovare una soluzione.
Entrando in quell'appartamento abbiamo trovato 18 gattoni bellissimi e 2 cucciolotti che stavano beatamente dormendo sulla pancia della loro mamma e venivano allevati dall'intero gruppo, sfatando per l'ennesima volta il luogo comune che vuole il gatto come un individualista "attaccato" solo alla casa. La soluzione di metterli in qualche gattile e destinarli ad adozioni separate sarebbe stata forse scontata ma dolorosa per quel gruppo che stava già subendo troppi cambiamenti. Decidiamo pertanto di prendere in carico questo caso. La fortuna aiuta: una socia dell'Ecospirituality Foundation ci mette temporaneamente a disposizione una casetta fuori Torino, dove ora si trova la colonia, accudita da noi operatori. Il giorno dopo eravamo già lì, armate di pochi muscoli ma con tanta voglia di adattare un'ex tavernetta in un salone con tanto di divani e comodi cestoni. La mattina successiva nel giro di un paio d'ore i mici erano pronti per il trasporto nella nuova abitazione. E' stata un'operazione che ci ha commosso: questi gatti ci conoscevano appena, eppure quella mattina sono stati tutti collaborativi e si sono fatti prendere con molta facilità e naturalezza. Sono ormai circa quattro mesi che i gatti vivono in questa nuova dimensione e sono molto sereni, a tal punto che quando andiamo ogni giorno ad accudirli ci vengono incontro e ci accompagnano nelle pulizie. La maggioranza di loro non ha più paura di farsi avvicinare. I piccoli crescono vivaci e ci colpisce vedere come vengano considerati figli di tutto il clan. A volte, terminate le operazioni, fermandosi in silenzio ad osservarli ci si rende conto che si ha molto da imparare da loro.
E' stata una grossa impresa e lo è tutt'ora. Abbiamo provveduto alla sterilizzazione delle femmine, con l'intervento parziale che permette loro una normale vita sessuale, impedendo solo la gravidanza; un intervento già da anni sperimentato con successo da SOS Gaia su cani e gatti. Ma la soddisfazione di essere riusciti a trovare una soluzione momentanea che permettesse a questi mici di poter continuare a vivere insieme non ha limiti. La vicenda non è ancora conclusa. Ora dobbiamo trovare loro una sistemazione definitiva, ma una cosa è certa: quando le battaglie si combattono con amore, magicamente, prima o poi, i risultati arrivano.