Il presidente della Provincia di Roma difende Mount Graham minacciata dalla realizzazione di un osservatorio.
"LE ISTITUZIONI RISPONDANO ALL'APPELLO DEGLI APACHE"

Moffa: il governo italiano blocchi il finanziamento
del "Large Binocular telescope"


ROMA. "E' dovere delle istituzioni rispondere fattivamente al grido di dolore degli Apache in difesa di Mount Graham, la montagna sacra minacciata dalla costruzione di uno dei più grandi osservatori astronomici del pianeta, promosso dalla vicina università dell'Arizona e sponsorizzato anche dall'Italia". A parlare è il presidente della Provincia di Roma Silvano Moffa, in occasione del dibattito odierno aperto alla Camera dei Deputati su Mount Graham. "Il governo - ha detto Moffa - deve bloccare il finanziamento del "Large Binocular Telescope" finché non sarà individuato un luogo alternativo alla montagna sacra. Si tratta di una cultura che non può scomparire: la sacralità dei luoghi deve essere rispettata indipendentemente dal credo religioso". "Sette mesi fa - ha detto ancora Moffa - ho avuto il piacere di ricevere a Palazzo Valentini la settantottenne Ola Cassadore, apache purosangue e capo spirituale della Riserva di San Carlos, che si è appellata al mondo intero per difendere la montagna sacra". "In quell'occasione - ha aggiunto Moffa - la Provincia di Roma si rivolse al neo-governo italiano per chiedere di individuare un luogo alternativo dove realizzare l'osservatorio astronomico, nel rispetto biologico dell'ambiente e senza violare la cultura delle popolazioni interessate. Ola - ha aggiunto Moffa - portavoce ufficiale del Consiglio Tribale Apache San Carlos e presidente dell'Apache Survival Coalition porta avanti questa battaglia di civiltà in nome del rispetto dei diritti umani. E dallo scorso aprile è in corso un disboscamento promosso dall'Università dell'Arizona per installare una linea elettrica"."Una cicatrice - ha concluso - lunga 50 chilometri che lascerà il segno sulla montagna e su tutti gli amici Apache: il loro dolore è paragonabile a quello di un cristiano nel caso venissero distrutte Lourdes e Fatima". Il Monte Graham è una delle cime più alte dell'Arizona (m.3200) e si trova nei pressi della Riserva Apache "San Carlos". E' uno dei pochi ecosistemi inalterati nel deserto del sud ovest degli Stati Uniti e del Messico, dove si trovano la rarissima "Spruce Firs" (pinacea a grosso fusto), lo scoiattolo rosso a rischio d'estinzione e altre 17 specie di animali e vegetali. La montagna da tempi immemorabili è considerata la massima zona sacra degli apache: un luogo di culto e di guarigione dove i "medicine-men" apache trovano le acque e le erbe per curare la loro gente. Mount Graham dal 1984 è in pericolo: da quando, cioè, l'Università dell'Arizona ha deciso di costruire un osservatorio astronomico che prevede la costruzione di diciotto telescopi, poi ridotti a sette, sulla cima della montagna, due dei quali sono già stati costruiti. L'Italia partecipa al progetto con due sponsor, l'Osservatorio di Arcetri e la Specola Vaticana. Il telescopio della Specola Vaticana è uno dei due già costruiti.
L'osservatorio di Arcetri è direttamente coinvolto nella costruzione del più importante dei telescopi, "Large Binocular Telescope" (LBT), che sarà il più grande telescopio ottico del Nord. L'impatto dell'intero progetto è devastante per l'ambiente e per la cultura Apache. Al fianco degli Apache si sono schierati numerosi consigli Tribali e movimenti di popoli nativi, moltissimi movimenti ambientalisti e per la difesa dei diritti umani. Cinquanta astronomi delle maggiori università inglesi hanno firmato un appello per la difesa di Mount Graham. Molti degli sponsor del progetto si sono ritirati o si stanno ritirando, visto la strenua opposizione degli Apache e considerata la scarsa visibilità del luogo. Tra questi uno dei maggiori, il "Max Plank Institute" (Germania). Rimangono invece gli sponsor italiani, ovvero l'Osservatorio di Arcetri e la Specola Vaticana.

SECOLO D'ITALIA - 1 Febbraio 2002