IL SEGRETO DELLA MEDICINE-WHEEL

di Rosalba Nattero


C'è un simbolo preistorico che ricorre in culture diverse e lontane tra di loro. Un simbolo che nel suo aspetto di base è rappresentato da un cerchio con un foro al centro, ma che si arricchisce di altri elementi simbolici che variano a seconda della tradizione di provenienza.
Questo simbolo grafico lo troviamo sotto numerose spoglie: sotto forma di graffito, oppure rappresentato da pietre forate all'interno di templi megalitici; come scultura o petroglifo, o ancora trasposto in gioiello, il più delle volte costituito da metallo o pietra dura; ma lo troviamo anche tracciato su terreno, di notevoli dimensioni, disegnato da pietre allineate. La sua presenza nella storia dell'uomo risale a tempi preistorici e compare in culture lontane tra di loro come quella degli indiani d'America e quella dei popoli del nord Europa.
Per gli indiani, questo simbolo rappresenta la manifestazione di Wakan-Tanka, che per tutti i nativi d'America è la massima divinità, il principio su cui si regge tutto l'universo conosciuto. Interessante notare che Wakan-Tanka significa letteralmente Grande Mistero, da Wakan (mistero) e Tanka (grande) e sta ad indicare, secondo la concezione filosofica degli indiani d'America, il grande abisso che circonda l'uomo, il Mistero da cui ogni cosa proviene e nel cui Segreto si può trovare un senso alla nostra esistenza. Wakan-Tanka venne tradotto dai gesuiti "Great Spirit", Grande Spirito, traduzione che risente dell'influenza cristiana, ma che non rende l'idea del senso originale del termine.
Il simbolo di cui parlavamo è l'emanazione di Wakan-Tanka e rappresenta il cerchio sacro all'interno del quale avviene la grande magia che permette all'universo e all'uomo di esistere.
Questo cerchio viene comunemente chiamato "medicine-wheel", ruota della medicina, anche questa volta tradotto dai bianchi in modo inesatto. Questa traduzione ha origine nel fatto che i medicine-men (gli sciamani) delle varie tribù indiane usavano una pietra forata, di turchese o lapislazzuli o cristallo di rocca, nelle pratiche terapeutiche e nei loro riti sciamanici. Ma il significato del cerchio di pietra è ben più profondo e complesso.
Per comprenderlo bisogna risalire alla concezione filosofica della cultura degli indiani, molto diversa da quella giudaico-cristiana. Secondo gli indiani, l'universo, e tutto ciò che esso contiene, è un processo formativo unitario e continuo. Wakan-Tanka, il principio creatore, attiva in continuazione una grande magia: quella magia che permette alla terra, al cielo e a tutto ciò che convive in essi, di manifestarsi e continuare ad esistere in modo armonico. Questa magia può avvenire all'interno di un cerchio sacro che ne delimita l'azione: una sorta di crogiolo alchemico dove avviene il processo evolutivo universale.
L'uomo può usufruire di tale processo e evolversi a sua volta, a patto che rimanga dentro il cerchio sacro che protegge la sua evoluzione. Ma il cerchio sacro rappresenta tutto l'esistere, ecco pertanto che l'uomo deve rendersi conto che la sua casa è il mondo intero e i confini del suo universo si perdono nel grande abisso infinito che lo circonda; solo rendendosi conto della sua dimensione cosmica l'uomo può espandere la sua coscienza a tutto l'universo. Se vuole crescere, l'individuo deve guardarsi intorno e prendere insegnamento dalla terra, dal cielo, dagli astri, dalle nuvole, dal volo degli uccelli. La presenza di Wakan-Tanka è in ogni cosa, e per questo ogni cosa è profondamente affratellata all'uomo.
Una variante della medicine-wheel è il cerchio con la croce in mezzo. I bracci della croce simboleggiano i quattro punti cardinali e questa variante sta ad indicare, ancor più chiaramente, l'espansione della coscienza verso tutte le direzioni possibili, fino ad abbracciare l'intera esistenza.
Interessanti le medicine-wheel formate da grandi cerchi di pietra (il cui diametro in certi casi supera i 30 metri) con inscritta una croce, sempre formata da pietre, che si trovano in abbondanza in Arizona e in particolare nel parco naturale di Sedona, dove, nonostante vengano periodicamente rimosse dai rangers, le medicine-wheel si "riformano" misteriosamente nell'arco di una notte.
Il cerchio con la croce inscritta ci porta alla mente un'altra versione tradizionale della medicine-wheel: ci riferiamo alla croce celtica dei popoli del nord Europa.
La croce celtica, che nella sua forma più arcaica è rappresentata da un cerchio esterno con una croce inscritta, e un cerchio interno vuoto in mezzo, è la rappresentazione grafica di un insegnamento che si traduce in un complesso simbolismo che nelle scuole druidiche viene insegnato come la filosofia della "triade", l'aspetto più sacro dell'insegnamento druidico.
Non staremo, in questa sede, ad addentrarci nell'analisi dei contenuti della triade, poiché rischieremmo di banalizzarne l'insegnamento; diremo solo a grandi linee che la croce celtica contiene le indicazioni per comprendere i tre mondi dell'uomo, il corpo, la mente e lo spirito, e contemporaneamente esprime un Segreto che, se svelato, può portare a comprendere l'intima natura dell'esistenza.
Ma il simbolo della medicine-wheel, o della croce celtica, se preferite, è la trasposizione di un simbolo molto più antico che possiamo far risalire alla cultura dello sciamanesimo solare, ovvero a quella cultura arcaica da cui sono derivate le mitiche civiltà del passato.
L'arte del megalitismo, traccia evidente di una cultura che abbracciava tutto il pianeta e il cui popolo è, a detta dei ricercatori, "venuto dal nulla e scomparso nel nulla", conserva il simbolo del cerchio sacro nella sua forma più arcaica, sotto forma di grosse pietre circolari con un grande foro al centro, piazzate verticalmente sul terreno: famose quelle di Cornovaglia e Bretagna.
Nel patrimonio culturale dello sciamanesimo solare questo antico simbolo si chiama "shahqt-mar" che tradotto dall'arcaico linguaggio shannar significa "cerchio sacro". Lo Shahqt-mar, nella sua forma arcaica un disco con al centro un foro, è stato ripreso da molte altre culture successive tra cui gli egizi che rappresentavano così il disco solare, simboleggiante la loro massima divinità, Aton, il sole.
In questa chiave si potrebbe rivisitare il significato di certi tumulus circolari e vuoti dentro, come ad esempio quelli dell'imponente tempio di Clava Cairn, in Scozia. I tumulus sono stati considerati dagli archeologi come monumenti funerari, anche se solo in pochi casi sono stati ritrovati resti di sepolture all'interno; nulla vieta di pensare che in realtà fossero templi di meditazione, luoghi che, incarnando il significato della medicine-wheel, tutelavano e custodivano, all'interno di un cerchio sacro, il lavoro introspettivo dei meditanti.
Anche i Kivas, le stanze cerimoniali degli indiani Hopi, rispecchiano la simbologia dello Shahqt-mar. I Kivas sono costruzioni rotonde a più piani, vuote al centro, che simboleggiano un ideale ponte tra terra e cielo. Nei riti che vi vengono officiati il celebrante attiva un contatto con l'energia del cuore del pianeta per mezzo di un foro al centro del piano più basso, che rappresenta anche il luogo dell' "emersione", ovvero il buco attraverso il quale, secondo la tradizione, sono "emersi" gli antenati arcaici della comunità Hopi; all'ultimo piano del Kiva (una terrazza rotonda a cielo aperto) avviene invece l'attivazione del contatto con le energie del cosmo. Le mura all'interno del Kiva sono di solito decorate con varianti simboliche della medicine-wheel raffiguranti immagini mitologiche.
Con la stessa chiave si potrebbe anche, perché no, rivisitare il significato delle note coppelle, o ruote solari, che si trovano abbondanti nelle nostre valli e la cui forma è analoga allo shahqt-mar.
In definitiva, lo Shahqt-mar, o medicine-wheel, o croce celtica, è un simbolo esoterico che come tutti i simboli può essere interpretato a più livelli di approfondimento. Ma l'interpretazione non può essere di natura intellettuale: la medicine-wheel nasconde un segreto riferito all'archetipo del Vuoto e alla conquista, da parte dell'uomo, di tale dimensione.
Un Segreto che è sotto gli occhi di tutti, ma che si svela solo ai puri di cuore.

NEC news gennaio 94