UNITED NATIONS OF GENEVA
Expert Mechanism on the Rights of Indigenous Peoples
Seventh Session, 7 - 11 July 2014


Grazie Signor Presidente.

La nostra organizzazione, Ecospirituality Foundation ha come obiettivo principale la tutela della conoscenza tradizionale e dei luoghi sacri dei Popoli indigeni.
Vogliamo portare a conoscenza di questa assemblea il caso delle profanazioni ai danni dei popoli autoctoni d’Europa. Anche sul continente europeo sono presenti Popoli indigeni la cui identità morale e culturale è a rischio e sono impediti nel manifestare liberamente la loro spiritualità.
La comunità Bretone, in Francia, chiede di essere aiutata a difendere il suo massimo luogo sacro, il sito megalitico di Carnac. Da 24 anni il luogo è recintato dal governo per essere trasformato in un museo, togliendo alla comunità Bretone il libero accesso al suo luogo spirituale. Le comunità autoctone della Bretagna hanno sempre usato il sito megalitico di Carnac come elemento di aggregazione sociale e come riferimento culturale e spirituale.
Molte altre culture autoctone in Europa sono a rischio di estinzione. In Piemonte, Nord Italia, esistono comunità con antichi riferimenti tradizionali, risalenti ad epoche pre-cristiane, sopravvissute alle invasioni dell’Impero Romano e alle repressioni religiose. Culture che hanno profondi legami con i Popoli indigeni di tutta Europa e che ancora oggi mantengono antiche conoscenze tradizionali ma non sono tutelate nella loro identità. Così come non sono tutelati gli insediamenti megalitici che segnano la presenza dei luoghi sacri dei Nativi Europei.
Le tradizioni dei Nativi Europei hanno profonde radici nella storia. Oggi affiorano le testimonianze di queste radici attraverso i ritrovamenti di imponenti luoghi megalitici, che hanno un valore di sacro per i Popoli autoctoni europei, ma che tuttavia non vengono valorizzati e non sono salvaguardati. Anzi, vengono sistematicamente distrutti o viene impedito l’accesso, da parte delle autorità, ai continuatori delle culture che li hanno eretti.
Ma queste culture, così come i loro luoghi sacri, non vengono tutelate e la loro sopravvivenza è a rischio per l'incuria dei governi e la sistematica distruzione ad opera di ignoti.
Sulla base degli Art. 3 e 32 della Carta dei Diritti dei popoli Indigeni, le Comunità autoctone del Nord Italia intendono essere riconosciute nella loro identità tradizionale per far sì che la loro cultura non vada del tutto perduta e per poter difendere i loro luoghi sacri, oggi oggetto di degrado. In questa prospettiva la Ecospirituality Foundation ha realizzato un grande cromlech (un cerchio di pietre) in Piemonte, Nord Italia, allo scopo di dare visibilità all’azione di salvaguardia delle culture autoctone dei Nativi europei e per lanciare un messaggio di speranza e di continuità per le antiche conoscenze tradizionali.
In conclusione, noi riteniamo che l'identità dei Popoli nativi sia basata sulla loro conoscenza tradizionale. In queste radici essi trovano riferimento per il loro sviluppo sociale e culturale.
Senza queste radici è inevitabile che l’identità dei Popoli Indigeni scompaia, e con essa è destinata a scomparire una speranza di pace e fratellanza per tutta l’umanità.

Grazie Sig. Presidente.


Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro

Rappresentanti:
Apache Survival Coalition - Arizona
Wiran Aboriginal Corporation - Australia
Comunità tradizionale "Menhirs Libres" - Bretagna
Popolo Bassa - Camerun
United Confederation of Taìno People
ONG "Ensemble Allons dans la Paix" - Benin
New Earth Circle Community, North Italy