Perchè "Rama Vive"


Alla scoperta delle radici

Il progetto "Rama vive" è nato da una passione.
Ci interessiamo da sempre alla cultura megalitica e alle origini celtiche dell'Europa, e in questo nostro interesse siamo stati spesso guidati da antichi miti e soprattutto dal mito del Graal.
Proprio il Graal ci ha portato a viaggiare per il pianeta e a scoprire incredibili analogie tra le culture che definiamo "Popoli naturali", quelle culture native di tutti i continenti che conservano e difendono il loro rapporto diretto con la Natura, intesa come manifestazione di un mistero, essenza stessa dell'esistenza.
Nei nostri viaggi ci siamo spesso imbattuti in imponenti installazioni megalitiche che sembravano rappresentare una costante nei nostri percorsi e segnare delle tappe importanti nella nostra ricerca. Di fronte alla estesa presenza di numerosi resti megalitici ci siamo chiesti che cosa potessero rappresentare. Ci siamo resi conto che erano tanto antichi da rappresentare un lontano passato, molto più antico della storia che conosciamo.
I megaliti e le caratteristiche culturali legate ad essi sono presenti su tutto il pianeta, compresa l'area dell'Europa e in specifico del Piemonte.
Abbiamo potuto osservare come sia ancora vivo e continuativo il legame culturale tra i megaliti e popoli come i Bretoni o gli Aborigeni australiani. Sia i Bretoni che gli Aborigeni, tante per citarne alcuni, fondano le loro tradizioni e la loro identità sul rapporto con le grandi installazioni. Questo fatto ci ha portati a pensare che i megaliti rappresentino le radici culturali (anche se cancellate in parte dalle religioni che sono subentrate) da cui proviene l'umanità moderna.
Ci hanno colpito altresì le specifiche caratteristiche culturali condivise in modo sorprendente dai popoli che hanno un legame con i megaliti, pur se lontani tra di loro: costumi sociali, tradizioni musicali, celebrazioni e spiritualità basata sul rapporto con la natura. Elementi presenti anche nelle tradizioni europee compresi i territori del Piemonte.
Le numerose correlazioni ci hanno portato ad incuriosirci sulla natura delle nostre effettive radici ed abbiamo intrapreso una raccolta delle leggende e delle tradizioni che avevano come riferimento i megaliti.
Abbiamo intrapreso questa ricerca non da esperti ma da appassionati.
Questo percorso ci porta ora ad intraprendere un viaggio più vicino nello spazio ma forse ancora più lontano nel tempo: un viaggio alla scoperta delle origini del Piemonte e dell'Europa.
In questo percorso, a tratti nebuloso, a tratti chiarissimo, siamo guidati da antichi miti e soprattutto da un'antichissima leggenda: la leggenda della città di Rama, anch'essa legata al mito del Graal.
Attraverso la raccolta del corpus di leggende tramandatesi nelle valli piemontesi emerge un puzzle che permette di delineare un quadro complesso che può avere dei riscontri storici proprio attraverso l'interpretazione dei reperti megalitici esistenti.
La nostra ricerca è rivolta ad un'era protostorica e arcaica. Cerchiamo di ricomporre il mosaico di una storia apparentemente distrutta da secoli di disinformazione, disinteresse, riscrittura delle vicende. Le nostre origini forse provengono proprio da quel popolo misterioso che è scomparso nel nulla ma che ha lasciato vistosi indizi della sua presenza: i reperti megalitici.
I Celti amavano la natura, i loro templi erano i boschi, la loro scrittura si ispirava agli alberi. Nella nostra ricerca siamo partiti proprio da questo amore per la natura, per la Terra e i suoi abitanti, per la nostra terra.
Ed abbiamo fatto scoperte che ci hanno stupito ed entusiasmato...
Non vogliamo giungere a nessuna conclusione in particolare, vogliamo solo condividere le nostre ricerche con altri appassionati come noi e dare visibilità al grande patrimonio che abbiamo a portata di mano e che può essere sotto gli occhi di tutti. Divulgare la realtà storica del megalitismo e dei miti che si collegano ad esso affinchè ognuno possa trarre le sue personali conclusioni.
Lasciamo agli esperti del settore il lavoro di catalogazione e la misurazione strumentale dei reperti. Ci auguriamo che gli esperti si interessino alle nostre ricerche e intraprendano una indagine approfondita sui reperti megalitici e su tutto ciò che i popoli che ci hanno preceduto, e che rappresentano la cultura da cui proveniamo, ci hanno lasciato.


Il film "Shan, il cuore antico dei popoli naturali"

La nostra ricerca all'interno delle tradizioni dei Popoli naturali del pianeta ci ha condotto al cuore nativo di questi popoli, che abbiamo creduto di sintetizzare nel concetto di "Shan".
Shan è l'antico termine con cui i nativi europei definivano la "natura", non intesa solo sul piano delle forme e dei cicli stagionali, ma anche come l'esistenza nella sua globalità, comprendente la presenza umana.
Un significato di "natura" che travalica la dimensione quotidiana e che manifesta un mistero che permea ogni cosa. Ancora oggi questo termine viene riportato nei nomi celtici e in alcuni dialetti gaelici con un significato che si riferisce tanto alla Madre Terra quanto ad un antico mistero mistico.
Insieme al Laboratorio Musicale del Graal abbiamo interpretato ed espresso il senso della nostra ricerca nel film "Shan, il cuore antico dei Popoli naturali", per la regia di Stefano Milla. Un film che sintetizza il percorso all'interno delle antiche tradizioni native e racconta il nostro viaggio sulle tracce della leggenda di Rama.
Proprio il film "Shan" è stato di ispirazione al progetto "Rama vive". Lo spirito del film e il suo simbolismo hanno stimolato una ricerca che ha coinvolto molti appassionati in un progetto volto alla riscoperta delle antiche tradizioni che costituiscono le radici dell'Europa.
e la loro protesta è ignorata e, come è avvenuto già in passato, gli interessi alimentano la mistificazione e l'equivoco per togliere forza alla loro stessa protesta.


Il viaggio continua...

Addentrandosi nella ricerca delle origini delle terre del Piemonte e dell'Europa ci si rende conto che c'è molto da scoprire e con ogni probabilità la ricerca non finirà mai: il mosaico è complesso e la confusione creata in secoli bui di storia cancellata, riscritta e reinterpretata ha creato una coltre di nebbia che ha coperto e appannato storie, tradizioni, reperti, antichi miti.
Eppure, anche partendo solo da flebili frammenti di leggende, ci si accorge che c'è un cammino già tracciato, un filo di Arianna che aspetta solo di essere scoperto e ritrovato. Pian piano il mosaico prende forma e la vera storia dei territori celtici appare sempre più reale. Dapprima con elementi sparsi e apparentemente sconnessi, poi via via sempre più netti e collegati tra di loro, fino a formare un disegno globale impressionante in cui leggende, ritrovamenti, racconti, tradizioni, segreti degli anziani, si inseriscono armonicamente rivelando una storia precisa, la "nostra" storia.
In Australia gli aborigeni conservano "le vie dei canti", contemporaneamente rappresentazione di miti della creazione e mappe del territorio. Migliaia di linee segrete, conosciute solo dai Nativi australiani, che attraversano l'intero continente, ognuna delle quali è associata ad un canto iniziatico.
Nei territori del Piemonte, e nei territori europei ad essi collegati, ci è sembrato di trovare qualcosa di simile: percorsi megalitici che portano ad individuare tracce di un passato ancora vivo, usanze legate tra di loro da una cultura comune, conoscenze segrete di anziani che conservano gelosamente tradizioni antiche.


Una proposta di lavoro

Esiste un patrimonio costituito da reperti megalitici, antichi miti, leggende e usanze, che non deve morire. Occorre intraprendere una ricerca che si avvalga innanzi tutto dei reperti megalitici per tracciare una mappa degli insediamenti. Una mappatura dei siti archeologici che dia l'idea dell'estensione delle aree storiche interessate.
E' altresì importante raccogliere il vasto bagaglio delle tradizioni orali e degli usi e costumi che vengono ancora oggi tramandati. Nella raccolta di questo bagaglio riteniamo utile distinguere:

  • I miti dell'origine, il bagaglio spirituale dei miti riferiti alla nascita dell'universo e alla nascita dell'umanità.

  • Gli elementi storici, reperti, documenti storici, riferimenti a siti megalitici e quant'altro di storicamente documentato.

  • Le tradizioni popolari, retaggio della cosiddetta "antica religione", il vastissimo bagaglio di conoscenze, costumi, rimedi, riti, trasmessi in maniera diretta e generazionale.

  • Il folklore, il bagaglio di conoscenze riportate e reinterpretate a seconda della cultura e della religione che ne fa uso. Spesso questo ultimo elemento è inquinato da interpretazioni che travisano il significato originale del mito, leggenda o usanza. Ne abbiamo un esempio nell'interpretazioni della figura della "masca", anticamente considerata la figura della sciamana e poi diventata la "strega", oppure nell'interpretazione di leggende legate ai luoghi megalitici a cui si associa spesso il demonio, vedasi il caso delle coppelle, o del "ponte del diavolo" di Lanzo.

  • Questo progetto vuole rappresentare l'inizio di una ricerca e anche la punta di un iceberg che rivela un mondo tutto da scoprire. Riteniamo che sia importante riportare alla luce le radici da cui proveniamo per dare loro un volto preciso. Senza la conoscenza delle proprie radici non si può affrontare il futuro che ci attende.

    
    

    Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero