IN DIFESA DI MOUNT GRAHAM



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MOUNT GRAHAM: UNA LOTTA PER UN DIRITTO
DEL POPOLO APACHE

Mount Graham si trova in Arizona, vicino a Tucson, nei pressi della riserva Apache San Carlos. Con i suoi 3.200 metri di altezza e’ una delle cime piu’ alte dell’Arizona. Ma soprattutto e’ il massimo luogo sacro della Nazione Apache.
Dzil Nchaa Si An (la grande montagna seduta), chiamata cosi’ dai nativi del posto per il suo profilo particolare, e’ un importante riferimento per la religiosita’ Apache: su questo sito sono stati sepolti i loro antenati; qui i medicine-men raccolgono le erbe per la terapeutica; qui gli sciamani Apache celebrano i riti sacri.
Ma tutto questo e’ seriamente minacciato dalla realizzazione di un osservatorio astronomico, secondo il progetto uno dei piu’ grandi del pianeta, che prevede la costruzione di sette telescopi.
Gia’ da ormai vari decenni la cima di questa montagna, proprio la parte considerata piu’ sacra dagli Apache, e’ stata chiusa all’accesso dei legittimi proprietari.
La costruzione di due dei sette telescopi previsti ha gia’ causato danni irreversibili all’ecosistema locale, considerato unico nel suo genere. Mount Graham e’ un’oasi naturalistica con una grande importanza biologica e geologica: e’ infatti l’ultimo esempio rimasto nella zona dell’habitat ecologico esistente nell’ultima glaciazione. In questa oasi sono riuscite a sopravvivere finora diverse specie di animali e piante in via di estinzione.
Per questo motivo, oltre agli Apache, si sono mossi i movimenti ambientalisti sia americani che europei in difesa di Mount Graham.
Da dieci anni infatti e’ in corso una strenua battaglia che ha unito tribu’ indiane, movimenti ecologisti e organizzazioni di tutto il mondo. Ne e’ un esempio lo sciopero degli operai dell’Ansaldo di Milano, che per protestare contro il progetto si sono rifiutati per molti mesi di partecipare alla costruzione. Il progetto e’ stato rallentato, ma non fermato.
Ola Cassadore, Portavoce ufficiale del Consiglio Tribale degli Apache San Carlos e leader della Apache Survival Coalition, insieme al marito Mike Davis da anni si batte con tutti i mezzi per far conoscere al mondo intero il sopruso di Mount Graham.
Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro, Rappresentanti in Italia dell'Apache Survival Coalition, iniziarono in Arizona nel '93 la loro collaborazione con Ola Cassadore. Gia' dopo il loro primo viaggio si resero conto del problema e al loro ritorno in Italia si fecero promotori del caso Mount Graham interessando varie associazioni e universita'. Con il loro gruppo musicale, LabGraal, promossero varie campagne in tutta Italia con raccolte di firme per la presentazione di petizioni al Governo italiano.
Rosalba Nattero e Giancarlo Barbadoro hanno presentato il problema all’ONU, durante la conferenza di Ginevra del 24-28 luglio 2000, supportati dalla Commissione per la difesa di Mount Graham dell'Ecospirituality Foundation.
A seguito delle numerose proteste in tutto il mondo, molti degli sponsor si sono ritirati. E’ notizia recente che anche il Max Plank Institute, di Monaco, uno dei maggiori sponsor europei, si stia ritirando per via della non ottimale visibilita’ del sito: uno studio effettuato da uno dei movimenti di supporto agli Apache ha rivelato infatti che esistono numerose localita' con una visibilita’ piu’ adatta al progetto.
Rimangono, quali maggiori sponsor, oltre all’Universita’ dell’Arizona, i partner italiani: l’Osservatorio di Arcetri e il Vaticano.
Dopo le proteste inoltrate dagli Apache al Papa, il Vaticano ha inviato degli esperti sul posto, i quali hanno decretato che il luogo “non e’ sacro”.


Goodbye Ola

Nelle foto:
Ola Cassadore con Rosalba Nattero su Mount Graham (sopra)
Giancarlo Barbadoro, Rosalba Nattero e Marco Romano
con Ola Cassadore e Mike Davis su Mount Graham (sotto)