Le Cronache del Mystero

Dreamland rappresenta una iniziativa culturale nata intorno all'edificazione dello Stone Circle, realizzato sullo stesso territorio. Il cantiere culturale rappresentato da Dreamland lavora su temi musicali e argomenti di arte e ricerca nei vari campi di interesse che portano ad interagire con la Natura e con le tematiche dell'interiore.
Nell'intraprendere questo laboratorio, al di là di ogni aspettativa si sono verificati eventi non convenzionali che hanno attratto la curiosità dei frequentatori e sono divenuti inevitabilmente oggetto di un ulteriore campo della ricerca. Fenomeni che hanno sollevato molta curiosità e che lasciano senza spiegazioni sul motivo per cui tutti questi eventi convergano suDreamland.




UN PO' DI STORIA E DI MAGIA DELLO STONE CIRCLE

1 - L'antefatto tra storia e mito

Il luogo dove sorge ilCromlech ha una sua storia e la scelta del luogo non è avvenuta a caso. L'intenzione di realizzarlo nel sito dove si trova ora è maturata con il suggerimento degli eventi storici che si sono succeduti nel tempo.
Nel corso del lavoro di redazione del libro "Rama Vive", con l'intento di raccogliere le testimonianze rimaste dell'antico passato celtico delle valli del nord del Piemonte, Giancarlo Barbadoro e Rosalba Nattero del LabGraal ebbero l'occasione di incontrare alcune "Famiglie Celtiche" che ancora nel nostro secolo con discrezione si tramandavano miti e tradizioni attraverso il tempo. L'incontro fu fruttuoso in quanto vennero messe in luce narrazioni che sembravano ormai perdute e tracce di una storia dimenticata che costituiva una preziosa testimonianza sulle vicende dei popoli celtici dell'area in oggetto.
La storia e le testimonianze concesse dagli Anziani delle "Comunità Celtiche" si intrecciano in una narrazione che potrebbe anche essere imprecisa, ma comunque ben radicata nella loro memoria.
Intorno al 1200 aC in tutta l'area del Piemonte risiedeva il popolo celtico dei Salassi suddivisi in vari clan. Uno di questi, secondo le tradizioni sopravvissute, conosciuto con il nome di Ramat, estendeva le sue terre in una vasta zona che dalle attuali cittadine di Fiano e La Cassa si estendeva fino a Robassomero.
L'origine di questo clan veniva fatta risalire alla Val di Susa. Si erano spostati dalla loro valle di origine passando attraverso una grotta che si apriva sul fianco del monte Roc Maol (l'attuale Rocciamelone) e raggiungeva come un lungo tunnel naturale la zona delle Valli di Lanzo.
Il clan era caratterizzato dalle proprie tradizioni che facevano riferimento al mito di Fetonte e vantava di custodire la ruota d'oro ricevuta dal dio. Questo clan sarebbe all'origine di una delle "Famiglie Celtiche" nelle Valli di Lanzo, ancora oggi esistenti attraverso un lungo percorso di vicende che vanno dalla conquista della zona da parte dei romani alla scomparsa sanguinosa dei Catari che anch'essi, dopo i Salassi, estendevano la loro presenza in questa area.
Sembrano confermare la presenta di questo clan le tradizioni che continuano ancora nelle Valli di Lanzo. Ad esempio, in alcuni paesi della zona viene praticato il "rito della Rama", un rito millenario di consacrazione del pane mediante un rametto d'albero che probabilmente ricorda la sacralità dell'Yggdrasil, l'albero cosmico della vita dell'antico druidismo. Si può aggiungere ancora che secondo un antico toponimo dei nomi degli abitanti della zona della Cassa, presso il Parco della Mandria, esisteva una popolazione chiamata "Ramasèt", nome di cui oggi non si conosce l'origine.
Secondo la narrazione degli Anziani delle "Famiglie Celtiche" delle Valli di Lanzo, in un luogo situato a nord dell'interno dell'attuale Parco della Mandria, esisteva un grande albero sacro secolare posto al centro di una radura, che era considerato il centro della terra sacra su cui viveva l'antico clan dei Ramat.
Dopo che la Chiesa, con il concilio di Arles, proibì l'adorazione degli alberi, delle fonti e dei megaliti, la celebrazione dei Solstizi e degli Equinozi continuò al riparo della grande foresta di querce che allora ricopriva l'attuale tenuta del Parco della Mandria e che manteneva la sua impenetrabilità anche se in precedenza era stata in gran parte disboscata dai romani.
Per prudenza, l'albero, del resto ormai cancellato dai secoli, in occasioni di questi riti veniva sostituito di volta in volta con un robusto tronco che veniva piantato nel terreno.
Si legavano alla sua cima lunghi nastri colorati che venivano tenuti in basso in una mano da uomini e donne che danzavano lentamente. Tra canti e musiche, intorno al palo, i danzatori ballavano in cerchio fino ad intrecciare i nastri, suggerendo la formazione delle coppie e la fortuna dei convenuti.
Una tradizione che continua ancora presso alcuni paesi delle Valli di Lanzo e dell'alta Val di Susa, e che viene conosciuta presso altre zone del Piemonte e dell'Europa come il "Palo di Beltane" simbolo di fertilità degli uomini e dei campi. Tradizione riferita inequivocabilmente al mistico albero dell'Yggdrasil e in alcuni casi, nel nord Europa, considerato come il precursore dell'albero natalizio con cui si festeggia il Solstizio d'Inverno.
Dopo la sanguinosa pulizia etnica attuata nel 1200 dalla Chiesa del tempo nei confronti dei Catari che dimoravano nell'area del nord del Piemonte, alcune "Famiglie Celtiche" continuarono a praticare l'antico rito riparati nel folto della grande foresta che ricopriva il luogo sacro da loro utilizzato.
Quest'area sacra sembra aver avuto un rilievo importante ancora secoli dopo, considerando che proprio all'altezza dell'attuale Parco della Mandria esisteva un castello-fortezza templare che vigilava sul luogo e assicurava il transito della via che portava alle Valli di Lanzo.
L'utilizzo dell'area sacra venne protratto sino al 1800 quando il Re d'Italia, Vittorio Emanuele II, fece recintare una vasta zona, che costituisce l'attuale Parco della Mandria, per trasformarla in una sua personale riserva di caccia.
Gli Anziani non si scoraggiarono e quando il Re andò ad abitare nel castello che si era fatto costruire per lui e per la sua amante, la "Bela Rosin", andarono come postulanti a chiedere a questa la possibilità di accesso all'antico sito dei loro riti ancestrali.
La "Bela Rosin" non ebbe difficoltà a concedere questo accesso, per due motivi: innanzitutto perchè lei stessa proveniva dalla cittadina di Moncalvo, zona di grande presenza dell'antica religione catara e pertanto comprendeva il loro bisogno; e inoltre perchè la zona di accesso si trovava a nord dalle abitazioni reali e quindi non creava alcun problema.
Sempre secondo gli Anziani, le "Famiglie Celtiche" delle Valli di Lanzo utilizzarono il luogo sino al 1850. Il Re era deceduto e la "Bela Rosin" non abitava più stabilmente al suo palazzo nel Parco della Mandria, così il luogo non era più accessibile.
Furono gli Anziani di due "Famiglie Celtiche" a indicare il luogo a nord delle "Cascine Bello", dove sorge attualmente l'iniziativa di Dreamland, come il sito dove probabilmente veniva eretto il tronco nelle loro ultime celebrazioni dei Solstizi e degli Equinozi. Gli Anziani aggiunsero che Madre Terra avrebbe comunque provveduto a dare un segno con cui iniziare il lavoro di edificazione.
I successivi eventi, di natura poetica e straordinaria, che effettivamente accaddero per indicare il luogo dove erigere il Cromlech, sembrano in definitiva confermare la testimonianza dei due saggi Anziani.
Se questa testimonianza fosse veritiera, il ruolo del Cromlech non sarebbe solo quello di dare visibilità all'antica cultura dei Celti, ma si estenderebbe anche al compito di dare un segno di continuità all'antico mito di Fetonte e della città di Rama.

2 - La scelta "magica" del luogo

Nella prospettiva dell'edificazione tradizionale del Cromlech, per la scelta del luogo dove erigere la sua struttura ci si è voluti affidare alla lettura degli eventuali "segni" che la Natura, secondo quanto suggeriva la consuetudine degli antichi druidi, poteva manifestare allo scopo.
Così in effetti è accaduto e ci siamo lasciati guidare da una precisa "visione" ottenuta attraverso le indicazioni che sembravano giungere da parte della Natura.
Per prima cosa accadde che, proprio il giorno seguente a quello in cui ci siamo posti la questione, un airone cinerino scendesse dritto e sicuro dal cielo per andare a posarsi su un preciso punto della campagna circostante.
La cosa non lasciò indifferenti in quanto la figura dell'airone rivestiva presso gli antichi popoli della Terra una serie di importanti significati. Nelle leggende irlandesi l'airone possiede poteri soprannaturali ed è messo in relazione con la coppa del Graal, tanto da essere considerato un uccello segreto e magico.
Presso i greci l'airone era associato alla figura del Drago e alla saggezza antica del dio serpente. Presso gli Egizi l'airone venne associato al mito della Fenice e al pianeta Venere. Per gli antichi egizi la Fenice rappresentava il nuovo "profeta" che "distruggeva" gli antichi testi sacri per far risorgere una nuova Religione dai resti della precedente.
Presso i cinesi l'airone era conosciuto come l'uccello di fuoco, personificazione delle forze primordiali dei Cieli.
L’evento fu giudicato pertanto di buon auspicio e si stabilì che il punto del suolo dove si era posato l'airone dovesse rappresentare il centro del futuro Stone circle. Venne quindi seminterrata una piccola pietra rotonda a segnare il punto esatto.
Il giorno successivo, su questa stessa pietra che segnava il centro del futuro Stone circle si andò a posare un falco e vi rimase sopra a lungo, incurante di quanti si avvicinarono per osservarlo meglio.
Anche la figura del falco ha rivestito per i popoli antichi altri importanti significati. Presso gli antichi egizi rappresentava il dio Horus che ereditava il potere del dio Osiride, suo padre, a cui si sovrapponeva come significato mistico e di cui faceva giustizia della sua morte causata da Seth.
Nei racconti delle leggende irlandesi, il falco manifesta inoltre un preciso ruolo sacro. Nella leggenda di Tuan Mac Cairill, il druido primordiale sopravvissuto al diluvio che secondo il mito ha dato vita alla cultura d'Irlanda, il falco rappresenta uno dei suoi stati iniziatici. Nella mitologia gallica il falco corrispondeva all'aquila e al suo potere celeste.
Questo evento fu quindi recepito come un ulteriore "segno" da parte della Natura da raccogliere e da valutare nel suo significato simbolico che confermava il centro "magico" intorno al quale si sarebbe dovuto costruire lo Stone circle.

3 - La realizzazione del cerchio interno e il "dono" di Gaia

Le pietre utilizzate per la realizzazione del cerchio interno provengono da una cava di Villanova a Nord di Torino, che raccoglie le pietre d'acqua sul torrente Stura, fiume che scorre a pochi chilometri di distanza dal sito megalitico.
Anche per la realizzazione del cerchio interno dello Stone circle si sono volute rispettare le prassi tradizionali. Le pietre sono state scelte presso la cava secondo le loro polarità intrinseche stabilite per via della loro forma e colore. Sono state quindi posate in senso destrorso secondo la consuetudine di sacralizzazione dei percorsi mistici dell'antico druidismo.
Nel corso della costruzione del cerchio interno si sono verificati altri nuovo episodi che possono mostrare il senso del poetico che ha accompagnato la realizzazione dell'opera.
Un esempio, forse banale, ma comunque inspiegabile e dal sapore magico: la traccia circolare su cui posare le pietre del primo cerchio era già stata segnata due settimane prima dell'arrivo del materiale dalla cava di fiume, utilizzando una corda tenuta sul centro e della farina che veniva fatta scivolare posandosi al suolo sull'erba. Nella notte che seguì il giorno del lavoro, si levò un formidabile temporale con sostenuti rovesci di pioggia battente che scompigliò tutta l'erba del prato dove sarebbe sorto lo Stone circle. Ma nonostante tutto questo, il mattino successivo, il tracciato circolare di farina che segnava la posizione delle pietre fu ritrovato intatto, così come era stato lasciato in precedenza.

L'orientamento dello Stone circle con l'utilizzo del puntamento laser
Per la loro posa si è dovuti ricorrere a mezzi di trasporto e di messa in opera non indifferenti con l'impiego di una grossa macchina di movimento terra. Trasportate dalla cava sul luogo vennero quindi posizionate con attenzione al fine che si trovassero nella posizione preventivamente prescelta.
Fu un lavoro lungo e impegnativo, per il quale tuttavia non venne richiesto alcun compenso dalla ditta che eseguì il lavoro. Ciò che veniva realizzato era così straordinario e pieno di fascino che non aveva bisogno di essere compensato con del denaro. Bastava l’opera in sé, il nostro entusiasmo e l'avervi potuto partecipare. La cosa sembrò molto simbolica. Le pietre tratte dal corpo di Gaia, il nostro pianeta, venivano donate in un atto d'amore per l'amore che mostravamo nella costruzione del cerchio che ci avrebbe permesso di entrare in contatto con il mistero di Gaia.
Durante la costruzione del cerchio avvenne un altro fatto inspiegabile che non mancò di suggestionare per la sua apparente magia.
Era una fredda mattina di dicembre, un inverno particolarmente rigido, con un vento tagliente che non dava respiro. Ma accadde che non appena la prima pietra venne posata al suolo, quella a nord secondo la prassi rituale prevista dall'antica tradizione, il vento cessò di colpo e le nubi si aprirono in maniera spettacolare per lasciar passare la luce e il tepore del Sole.
I presenti si trovarono così all'improvviso in una situazione primaverile, tanto da doversi togliere di dosso i pesanti indumenti che indossavano. Si lavorò così fino all'ultimazione del cerchio.
Quando venne posata l'ultima pietra, sempre in maniera spettacolare le nubi si richiusero all'istante e il vento si sollevò di nuovo freddo e tagliente, facendo sopraggiungere il gelo invernale.
Ancora oggi capita spesso che, mentre all'esterno del cerchio si percepisce il freddo stagionale, al suo interno i convenuti sentano l'aria intiepidirsi, tanto da attenuare in maniera sensibile la rigidità della temperatura. Mentre all'esterno del cerchio la temperatura rimane immutata.
Il cerchio interno venne ultimato, con la posa dell'ultima pietra, alle ore 12.30 del 3 dicembre 1999.
La notte stessa, seguendo il completamento della ricostruzione storica, si provvide quindi alla sua consacrazione rituale secondo le prassi stabilite dall'antica tradizione druidica.

4 - La realizzazione del cerchio esterno e il mistero dei fiori

Le dodici standing stones con cui è stato realizzato il definitivo cerchio esterno provengono da una cava situata nei pressi di Cantoira, nella Valle di Lanzo, che raccoglie le pietre direttamente dal cuore della montagna. Qui, prima del loro trasporto sul sito, anch'esse come le precedenti, vennero accuratamente scelte

La comparsa inspiegabile dei fiori all'interno
del secondo cerchio di pietre
selezionandole secondo le idonee caratteristiche, di forma e di colore, che dovevano possedere.
L’orientamento della struttura definitiva dello Stone circle era stata preventivamente eseguita con l’impiego di un teodolite laser. Orientato sulla posizione della stella polare, aveva consentito di stabilire con esattezza la posizione delle quattro pietre di direzione, le "four directions", che indicavano i quattro punti cardinali e quindi la ripartizione del posizionamento delle dodici standing stones che indicavano gli esatti punti del cerchio esterno su cui collocarle.
La posa definitiva delle grandi pietre, per via del loro considerevole peso e dimensioni, ha richiesto l’impiego di due macchine di movimento terra di una ditta specializzata che ha impiegato circa due settimane per ultimare il lavoro .
La posa delle dodici standing stones venne ultimata alle ore 12.30 del 25 ottobre del 2006. Lo Stone circle venne completato alle ore 16.30 dello stesso giorno con la posa definitiva delle quattro grandi pietre di direzione.
Anche per la realizzazione del cerchio esterno non sono mancati episodi che possono rivelare il senso del magico che ha accompagnato tutto l'evento attraverso il tempo, dalla sua progettazione alla sua ultimazione.
Un esempio: pochi giorni prima che si avviasse il lavoro della posa delle standing stones, una improvvisa e forte fioritura di fiori bianchi andò a coprire l'area che sarebbe poi stata delimitata dalle dodici standing stones, ovvero l’intera fascia del prato esistente tra il perimetro del bordo del cerchio interno e quello esterno.
La cosa veramente strana, e comunque inspiegabile, fu rappresentata dal fatto che questa fioritura si manifestò solamente in questa area, e non ci fu assolutamente traccia nel resto del prato, né all'interno dell'esistente cerchio interno, già precedentemete realizzato.

5 - La simbologia dello Stone circle e il Mito nordico

La tradizione nordica narra che gli Asi, gli antichi dei nati nel mondo dei ghiacci, dopo aver sconfitto i giganti che impersavano sulla terra del loro tempo, crearono un nuovo mondo a cui diedereo il nome di Midgard, la “Terra di mezzo” , che posero tra i due mondi già esistenti e nati con la creazione del nostro pianeta, quello di Niffelheim, il mondo di ghiaccio, e di Muspellheim, il mondo di fuoco.
Come i mitici Signori dell’Alcheringa australiana che modellarono la Terra perché ospitasse l'umanità, anche gli Asi trasformarono l’immenso corpo della primigenia terra, rappresentata dal simbolo antropormofo di Ymir, il colosso di ghiaccio capostipite della razza dei giganti, per rendere possibile la comparsa di una nuova forma di vita. Dalle ossa del gigante nacquero le montagne, dai suoi capelli gli alberi, dal suo cervello le nuvole.
Quindi,intorno a Midgard vennero posti a sua protezione un vasto mare e una enorme muraglia a difesa della sua integrità.
Quando l’opera organizzatrice dell’universo fu completata, Odino, accompagnato da altri due dei, Loki e Hoenir, si recò sulla Nuova Terra per completare il suo disegno relativo alla Nuova terra che alcuni miti dicono fosse stato suggerito da Loki.
Scelse due alberi che ebbe cura di trasformare nei corpi dei primi esseri umani: da un albero di frassino diede vita al corpo dell’uomo, che chiamò Askr, e da un albero di olmo diede vita al corpo della donna, che chiamò con il nome di Embla.
Hoeker, o Hoenir, il saggio e amico di Odino, si incaricò di dare ad entrambi il dono della ragione perchè potessero comprendere le cose che avevano intorno. Loki, dal canto suo, diede loro il misterioso calore interiore che li avrebbe resi effettivamente vivi e simili agli dei.
Terminata la loro opera, le tre divinità lasciarono quindi il Nuovo Mondo affinché gli esseri umani potessero vivere da soli realizzando quanto avevano bisogno per la loro sopravvivenza e per il completamento del loro destino.
Un racconto mititologico che sembra entrare casualmente nella simbologia espressa dallo Stone circle.
Si ricorda che lo Stone circle era stato realizzato a seguito di una serie di indicazioni ottenute casualmente da vari fattori ambientali accettati perchè ritenuti di buon auspicio per la sua costruzione.
Qualche tempo dopo la realizzazione dello Stone circle, nel fare delle misurazioni astronomiche ci si rese conto che se si prendeva a riferimento il diametro del cerchio interno di pietre, deputato a simboleggiare il mondo fisico di Abred e più precisamente la "Terra di Mezzo" della mitologia nordica relativa a Odino, rapportandolo all'orbita media compiuta dalla Terra intorno al Sole si poteva constatare che le proporzioni astronomiche potevano portare a identificare il cerchio delle "Standing stones" esterne come la fascia degli asteroidi che circonda il nostro pianeta.
Una barriera protettiva della Terra di Mezzo posta, per l'appunto, al di là dell'immenso mare, ovvero la distanza che separa la Terra dagli asteroidi. Una casualità che sembra riproporre l'antico mito nordico.
Spingendo l'occasionalità offerta dalla casualità di coincidenze si potrebbe addirittura giungere all'interpretazione delle quattro pietre di direzione come il simbolo dell'orbita, più esterna, su cui si muove il gruppo degli asteroidi conosciuto come quello dei "Troiani".
In questa prospettiva astronomica, lo Stone circle verrebbe ad assumere il ruolo di un vero e proprio modello simbolico del sistema solare.









IL FENOMENO DELLE EARTH LIGHTS


Le luci verdi notturne

Estate del 1997. I fenomeni inspiegabili iniziarono con l'arrivo dei primi operatori a Dreamland. Dopo qualche settimana si incominciarono a vedere, durante le notti dedicate all'osservazione del cielo, delle palline di colore verde intenso grandi circa quanto una pallina da golf, muoversi lentamente lungo le pareti delle abitazioni che danno sulla piazzetta, oggi utilizzata per gli stages di danza e per i concerti del LabGraal.
Gli attoniti testimoni potevano vedere le palline luminose rincorrersi, fermarsi per poi riprendere la loro corsa fino a sparire nel terreno della piazzetta.


L'incontro con la Earth Light

Le cronache di tutto il pianeta riportano le osservazioni di piccoli globi luminosi, battezzati con il nome di "Earth Lights", che appaiono occasionalmente nelle più svariate situazioni e condizioni ambientali.
Si possono citare i racconti di contadini del Piemonte che narrano di queste sferette luminose che li accompagnavano al lavoro per i campi, a cui si affiancano le testimonianze fotografiche degli astronauti degli Shuttle e delle navicelle lunari che hanno incontrato le misteriose sferette durante le missioni nello spazio.
Si ha testimonianza della loro manifestazione dai casi di Hessdalen, in Norvegia, dove per anni sorvolano i tetti della cittadina e sono oggetto di studio da parte degli enti scientifici europei. Manifestazioni analoghe si sono verificate a Sassalbo in Italia e a Marfa in Texas. Rimane emblematica l'acrobazia filmata della Earth Lights intorno al Concorde al suo primo volo di prova nel cielo dell'Africa.
Oggetti identificati come Earth Lights sono stati spesso visti sorvolare i campi dove hanno fatto la loro comparsa i "crop circles".
Le Earth Lights hanno fatto la loro comparsa anche a Caronia, in Sicilia, cittadina divenuta famosa per i roghi misteriosi, dove gli inspiegabili fenomeni di natura elettromagnetica hanno portato il Comitato interdisciplinare governativo ad affermare che i fenomeni erano attribuibili ad una manifestazione di intelligenze aliene.
Da molti anni si cerca di dare una spiegazione al fenomeno delle Earth Lights senza essere giunti tuttavia ad alcuna conclusione, attribuendone la causa ai fulmini globulari, ai "fuochi fatui" o di "Sant'Elmo" e ai "monopoli magnetici" prodotti dalle attività sismiche della Terra.
In alcuni casi queste sfere luminose sembrano possedere una natura intelligente, come si è verificato ad esempio a Hessdalen e in un altro caso emblematico come quello di Venaria, in Piemonte, dove una di queste sfere ha giocato a rimpiattino con il testimone che cercava di fotografarla.
Il 5 agosto 1999, nel prato della Piazzetta di Dreamland, viene osservata e fotografata una minuscola sfera luminosa emanante una luce bianca e intensa che si nasconde dietro ad un vaso da fiori e gioca a rimpiattino con il testimone del fenomeno. L'oggetto viene rilevato casualmente per via del comportamento incuriosito di Liù, una gatta residente a Dreamland che attira l'attenzione del testimone sull'inspiegabile fenomeno.
Il testimone non si accorge subito della presenza dell'oggetto luminoso. E'Liù, la gatta, ad attirare la sua attenzione mostrandosi immobile nel fissare incuriosita un vaso da fiori posato sul piano calpestabile del prato.
Il testimone, che si trova in quel momento a circa 20 metri dal vaso, cerca di capire la causa di tanta curiosità e si avvicina al vaso da fiori pensando di avere a che fare con un topolino che si è rifugiato li dietro. Giunto a pochi metri di distanza dal vaso scorge, con sua sorpresa, la presenza di un piccolo e intenso globo di luce all'interno del sottovaso.
Il testimone si avvicina ulteriormente, ma giunto a circa due metri dal vaso la luce sembra scomparire. Il testimone ritorna sui suoi passi, ma girandosi a guardare il vaso, vede che la luce è riapparsa. Allora si avvicina nuovamente, ma l'intensa luce scompare ancora una volta. Il testimone ritenta per altre volte di avvicinarsi e di allontanarsi, ma sempre ottenendo lo stesso risultato.
A questo punto il testimone prende una fotocamera e ripentendo il suo percorso verso il vaso fa alcune foto dell'inspiegabile oggetto. Riesce anche, impiegando lo zoom, a riprendere il piccolo globo luminoso nella sua intera intensità alla distanza di una decina di metri.
Analizzando a posteriori l'accaduto, l'oggetto non poteva essere l'effetto di un riflesso del sole poichè si trovava sul lato d'ombra del vaso. Il sole stava tramontando ad ovest e l'oggetto si trovava verso est nel piattino interamente coperto dal vaso. Ad est non c'era nessun altro oggetto luminoso, finestre comprese, che potesse determinare un qualsiasi riflesso.
All'interno del sottovaso il testimone osservò come non ci fosse acqua o qualche sottile ragnatela che potessero fungere da area riflettente di qualunque fonte luminosa esistente.
La constatazione logica fu che ci fosse effettivamente un oggetto concreto all'interno del sottovaso.
Guardando le fotografie si può constatare con sorpresa che la luce non spariva affatto, ma che all'avvicinarsi del testimone al vaso l'oggetto luminoso si spostava per nascondersi dietro allo stesso, per poi ritornare nella sua posizione originale non appena il testimone si allontanava.
Dal comportamento dell'oggetto luminoso si può evincere che possedesse una propria capacità motoria. Forse anche una propria intelligenza, a meno che si trattasse di una possibile strumentazione tecnologica guidata a distanza, ma che comunque comportava che chi la guidava poteva osservare direttamente quanto stava accadendo al momento.
C'è da notare come l'oggetto luminoso rimanesse visibile di fronte al gatto e come invece si nascondesse parzialmente all'avvicinarsi del testimone umano. Un comportamento non certamente dettato dalla paura dell'uomo, ma forse solo per nascondere la propria presenza. E in questo caso è inevitabile chiedersi, oltre alla natura dell'oggetto, anche il motivo di tanta discrezione.
Liù non aveva mostrato di essere spaventata. Dopo aver guardato per un certo tempo da qualche metro di distanza l’oggetto dentro al sottovaso, si era allontanata per i fatti suoi come se l’oggetto non la incuriosisse più di tanto. Cosa inconsueta per un gatto sempre pronto a giocare con qualunque cosa attirasse la sua attenzione, dando quindi idea che lo avesse visto già altre volte e che sapesse di che cosa si trattava.


Il quadrante luminoso

Era l'11 giugno del 2007 ed era passata la mezzanotte. Quattro operatori di Dreamland erano in piedi a discutere su alcuni lavori da fare in una saletta in cui solitamente avvengono gli stages di meditazione.
Inavvertitamente, uno di loro appoggiandosi al muro spegne la luce. Prima di aver tempo di girarsi per riaccenderla, in mezzo a loro all'altezza del torace, prende corpo all'improvviso una sorta di quadrato luminoso.
L'oggetto sembrava avere dimensioni di circa 5 x 5 cm, la sua luce era intensa, di colore bianco e lattescente. Sembrava non avere altra forma se non quella del riquadro della sua luminosità.
Con un movimento repentino, difficile da seguire, sembrò serpeggiare ai loro fianchi per guizzare e fermarsi nuovamente al centro tra di loro per poi spegnersi e sparire.
Una operatrice fece a tempo vedere che la luce illuminva, dal basso, con l'intensità di una torcia alogena, il volto di uno degli operatori che a sua vide illuminarsi il torace di questa.
Secondo uno degli operatori il quadrante luminoso sembrò fosse scaturito dalla finestra vicino a loro, ma ad un immediato esame le antine delle finestre risultarono essere ermeticamente chiuse.




LE CREATURE DI ALTROVE


La murena nera

Attraversando il prato che va dal cancello principale di Dreamland alle case accadde che ad un ospite caddero le chiavi dell'auto tra l'erba, in un punto preciso e subito rilevato. Chinatosi subito perprenderle non le trovò, anche se l'erba del prato era alta pochi centimetri. Ci riprovò ancora più tardi, nuovamente senza esito.
Alla sera raccontando il fatto ad altri due operatori questi si offrono di aiutarlo. Si era fatta notte e quindi uscirono con le torce elettriche.
Mentre stavano illuminando il punto della caduta delle chiavi videro arrivare da pochi metri di distanza una sorta di grossa anguilla nera, dall'aspetto forse di una piccola murena, lunga circa un metro.
Tutti e tre poterono vedere che si muoveva scivolando silenziosamente, sollevata a circa 30 cm dal suolo. Le torcie elettriche permisero di vedere distintamente la sua ombra al suolo.
La creatura guizzò rapida tra le loro gambe per poi porsi al centro dei tre. La videro arrotolarsi rapidamente su se stessa e scomparire inghiottita dal nulla nonostante fosse illuminata dalle torce elettriche.


Il gigante e il suo compagno

30 maggio 2007. Era stata una giornata di pioggia battente. Da poco aveva smesso di piovere. Una operatrice uscì sulla piazzetta tra le due case e scorse due creature all'angolo di una di esse.
Stupita si bloccò a guardarle. Una delle creature era grande e scura, sembrava essere ricoperta da pelo raso tendente al marrone, con una strana forma a panettone.
Al suo fianco c'è una creatura simile ad una volpe dal pelo rossiccio. Sembravano due compagni che stavano esplorando il posto.
Le due creature si immobilizzarono rimanendo anch'esse ad osservare l'operatrice.
Rimasero immobili per pochi istanti poi si girarono indietro e si allontanarono a velocità incredibile come se scivolassero sull’erba e si dileguarono nel sottobosco.
L'operatrice andò ad esplorare lungo il percorso della loro fuga ma non vide alcuna traccia in terra né tra l’erba.


Le “madame” del prato

Un altro caso inspiegabile è avvenuto nelle estati del 2007 e del 2008. Alcuni ospiti di Dreamland hanno riportato di aver visto in più occasioni, nel campo di fronte al cancello principale, comparire all'improvviso una serie di figure umane. Il fenomeno si è ripetuto con tanta frequenza che i testimoni, scherzosamente, hanno finito per dare loro il nome di "le Madame". Un fenomeno già noto tra i contadini del territorio con il nome di "vecchie signore".
Le figure apparivano leggermente diafane pur consentendo di osservare vari particolari. Alle volte comparivano isolate, alle volte invece apparivano in gruppi numerosi. In questo caso, per via del movimento delle labbra di alcuni e dal muoversi e dal gesticolare, davano l'impressione di essere impegnati in accalorate discussioni tra di loro.
Gli abiti e le acconciature apparivano inusuali. Le descrizioni sono diverse, c'è chi dice che fossero vestiti con abiti medievali, altri con tute di lavoro di colore marrone mai viste.
Il fenomeno avveniva sempre in estate, intorno a mezzogiorno, protraendosi fino al primo pomeriggio, in giornate molto calde e soleggiate.
Il fenomeno sembrava essere rapportabile a quello di un miraggio, del resto l'erba bassa del prato poteva sostituire l'asfalto o la sabbia del deserto sui quali si producono le riflessioni ottiche.
Tuttavia a differenza dei miraggi che compaiono sull'orizzone e a grande distanza, le figure erano visibili a poche centinaia di metri ed erano osservabili da più angolazioni. Praticamente erano osservabili da tutti i quattro punti cardinali e davano l'impressione di occupare una precisa porzione al centro del prato.







BOATI E ALTRI EVENTI MISTERIOSI


L’UFO sulla montagna

13 marzo 2001. Ad Ovest di Dreamland, alle 19.18, pochi minuti dopo il tramonto, un oggetto luminoso si staglia lungo il profilo della montagna. Rimane immobile per qualche minuto, si sdoppia e si riunisce nuovamente in un corpo unico, come nel caso delle Earth Lights di Sassalbo e di Hessdalen, e poi si allontana.
Non era la prima volta che un oggetto simile si era presentato in quella porzione di cielo, ma questa volta viene anche fotografato.




La finestra in cielo

Estate 2005, ore 23. Mentre alcuni ospiti si trovano seduti sulla "Terrazza Sotto Le Stelle" ad esplorare il cielo notturno, a Ovest di Dreamland appare per pochi istanti, in alto nel cielo, una finestrella di forma quadrata con una intelaiatura a croce.
I testimoni diranno che era come se si fosse accesa per un istante una luce all'interno di uno stanzino. L'apparizione dura pochi istanti, quanto basta per vederla nitidamente, e poi scompare come se in effetti avessero spento la luce all'interno di uno stanzino.
L'oggetto era comparso praticamente nella zona di cielo in cui erano stati osservati altri oggetti luminosi non riconducibili a stelle o ad aerei. Si può ricordare che oggetti volanti non identificati con una struttura cruciforme erano stati osservati già negli anni '50 sulla città di Torino.


La caduta del meteorite di ghiaccio

24 giugno 2005. Nel tardo pomeriggio un piccolo meteorite dal diametro di circa 15-20 centimetri, interamente di ghiaccio, cade sul bordo del tetto di una delle case di Dreamland con tanta violenza da far sbalzare alcune tegole.
Due operatori presenti al fatto raccolgono un frammento del meteorite che viene conservato per qualche tempo in freezer per essere fotografato e analizzato al microscopio.
In quel periodo le cronache riportavano della caduta, in più luoghi del Piemonte e dell'Italia, di corpi di ghiaccio di varie dimensioni. Poche settimane prima di queste cadute, gli astronauti della NASA in orbita con lo Shuttle avevano già segnalato la presenza di grandi masse di ghiaccio intorno alla Terra.


Il ronzio notturno dal sottosuolo

1998. Come venne rilevato da alcuni testimoni dEL "Rumore di Windsor, nello stato dell'Ontario in Canada, anche presso Dreamland si ebbe modo di udire, sempre di notte, un ronzio sommesso ma perfettamente distinguibile che sembrava venire da sotto il terreno.
Tant'è che i frequentatori presero a pensare scherzosamente si trattasse di un drago o di alieni che avevano una base sotterranea proprio in quel luogo.
Poi come era iniziato il ronzio cessò all'improvviso, dando un po' di tranquillità a chi vi abitava.


Il boato inspiegabile della Casa Nord

Ottobre 2004, ore 22.00 ca. Viene udito un fragoroso boato nell'aria del salotto della Casa Nord.
Il botto si manifesta all'improvviso lasciando tre frequentatori seduti sulle poltrone a parlare storditi e sbigottiti per almeno per mezz'ora.
Il colpo e' secco e istantaneo e ricorda un botto dei fuochi artificiali usati dai tifosi di footbool. Il colpo non viene sentito dall'esterno.








I FENOMENI INCONSUETI AL CERCHIO DI PIETRE


La magia del cerchio di pietre

Nei primi giorni del dicembre 1999 viene realizzato il primo cerchio di pietre di Dreamland che rimarrà poi all'interno delle standing stones.
Il tempo, vista la stagione invernale, era particolarmente rigido. Tuttavia accadde che mentre veniva posata la prima pietra le nuvole scure che coprivano pesantemente il cielo si aprirono al di sopra della zona di lavoro in un cerchio perfetto che, oltre a lasciar intravvedere un cielo pulito e azzurro, fece passare la tiepida luce del sole del primo pomeriggio.
Il freddo intenso lasciò improvvisamente posto a un tempo primaverile, tanto che quanti erano intenti al lavoro si dovettero spogliare dei pesanti abiti invernali.
L'apertura in cielo continuò per molto tempo rimanendo stabile senza che il vento le facesse cambiare forma. Il fenomeno durò dalla posa della prima pietra sino all'ultima.
Poi alla posa di quest'ultima le nuvole si chiusero e la temperatura tornò al freddo stato stagionale.
Un fenomeno del genere accadde ancora durante la notte del Capodanno 2010. Nel momento in cui i partecipanti ai festeggiamenti giunsero a riunirsi intorno al cerchio di pietre, il cielo nuvoloso si aprì rapidamente in un cerchio pressocchè perfetto sopra di loro lasciando la Luna piena al suo centro.
Quando terminò il brindisi al suono della cornamusa e i convenuti incominciarono ad allontanarsi dallo Stone Circle, il cerchio nel cielo si richiuse altrettanto rapidamente e il cielo ritornò ad essere coperto dalle nuvole.


La coppa di nebbia sul cerchio di pietre

Il 16 marzo 2000, circa tre mesi dopo il completamento del cerchio interno, di fronte ad alcuni ospiti di Dreamland, che ne furono testimoni, avvenne un evento inspiegabile. In pieno giorno, una grande nube di vapore opalescente e chiaro si sprigionò all'improvviso dal centro dello Stone circle sino a formare il profilo di una grande coppa sospesa.
La nube rimase al di sopra del cerchio di pietre per molti minuti, mantenendo inalterata la sua forma, poi, sempre repentinamente, si raccolse su se stessa fino a scomparire nel terreno, come se venisse riassorbita dal centro del cerchio.


I globi luminosi intorno al cerchio di pietre

Un altro fenomeno inconsueto che può essere citato è quello dei piccoli globi luminosi che alle volte sono stati visti volteggiare sulle pietre dello Stone circle.
Oggetti che possono essere ricondotti al fenomeno delle "Earth Lights" osservate anche in altri luoghi, come a Sassalbo in Italia, a Hessdalen in Norvegia e a Marfa in Texas.
Fortunosamente ad un ospite di Dreamland è stato possibile avere l'occasione di fotografarli mentre eseguivano le loro evoluzioni, rincorrendosi attorno al cerchio di pietre. La foto qui accanto mostra infatti le loro evoluzioni ai lati opposti dello Stone Circle.


I globi di luce nel cerchio di pietre

8 gennaio 2010, ore 02:50. Dopo una nevicata notturna, un ospite di Dreamland si reca al Cerchio con l'intenzioni di scattare qualche foto alle pietre innevate. Si avvicina al cerchio e inizio l'opera, scattando più foto da una posizione fissa a circa 10-12 metri dalle pietre delle quattro direzioni.
China la testa per regolare i settaggi della macchina, con le spalle leggermente girate per coprire la macchina dalla neve. Rialza la testa e mentre volge lo sguardo al cielo scorge delle luci che puntano verso la sua direzione. Subito pensa ai fari dei cancelli di ingresso all'area di Dreamland per il colore caldo delle luci, che tendevano al giallo, ma poi si rende conto che è impossibile in quanto le luci non superano la sua posizione.
Le luci si muovono senza lasciare alcuna scia e senza proiettare nessun raggio o bagliore sulla neve o sulle superfici, come capita con una qualsiasi fonte luminosa.
Poi il testimone si accorge di due globi di luce che si muovono all'interno del cerchio. Il testimone li può vedere distintamente. Uno di essi nel mentre saliva e l'altro contemporaneamente si abbassava in movimento che avveniva in sincrono tra le due sfere.
Il testimone ha l'impressione che le luci stiano giocando con lui, quasi in modo da richiamare la sua attenzionei, ballando a mezz'aria, in una distanza verticale che variava tra 1 e 2 metri. Le luci variavano la loro intensità mentre il testimone cercava di individuare la loro fonte, facendosi prima più forte poi più debole, come se avessero registrato la sua presenza.
Poi, improvvisamente le due sfere spariscono, come se non ci fossero mai state. Il testimone scatta foto con il flash, ma le condizioni atmosferiche rendono l'impresa impossibile. Il tutto dura pochi secondi.
Il testimonecerca di cogliere più dati e si sposta in più posizioni intorno al cerchio, mantenendo la medesima distanza dal centro. Cerca di capire se ciò che aveva visto fosse soltanto l'effetto delle luci del cancello di sicurezza, in distanza dal cerchio. Ma la luce del cancello è troppo piccola e troppo distante e si evidenzia una notevole sfasatura di profondità di campo. In più, la luce non cade all'interno del cerchio.
Mentre il testimone procede con questa analisi, avverte dei rumori nella neve, tanto da pensare che qualche altro ospite di Dreamland lo avesse raggiunto. Tuttavia il rumore era diverso da quello prodotto da un passo che si posava sulla neve acquosa del manto innevato; il rumore era come se la neve fosse schiacciata in più punti e con più forza. Con sua sorpresa, il testimone scorge le luci nel cerchio ancora una volta, ma questa volta spariscono immediatamente, come se fossero state colte di sorpresa.
Poi il testimone avverte una forte sensazione di non dover scattare più alcuna foto, quasi un suggerimento che si è inoltrato nella sua mente. A quel punto gli sembra di scorgere un'ombra, di forma antropomorfa, muoversi dalla pietra direzionale dell'ovest e procedere verso il cerchio. Il testimone avverte delle presenze intorno a sé, difficili da descrivere perchè sfuggenti. Incapace di darsi una spiegazione del fenomeno, il testimone si allontana dal cerchio.


L'effetto del tappeto fluttuante dentro al cerchio

Un altro fenomeno inspiegabile, osservato da quanti si siedono in meditazione o semplicemente si rilassano seduti sulle pietre del cerchio interno del Cromlech, è quello battezzato con il nome di "nube di plasma" per via della sua singolare manifestazione.
Il fenomeno si evidenzia nell'area circoscritta dal cerchio interno come una sorta di tappeto semitrasparente e fluttuante costituito apparentemente da una lieve turbolenza dell'aria. Come se l'aria, a livello del prato, diventasse ribollente.
Apparentemente, lo si potrebbe paragonare allo stesso fenomeno che si può osservare nelle giornate d'estate quando l'aria surriscaldata si alza ondeggiando dall'asfalto distorcendo il paesaggio circostante.
Il fenomeno si manifesta indifferentemente in ogni stagione, preferibilmente al primo buio del calare della notte e soprattutto solamente all'interno del cerchio più piccolo.


Gli effetti "terapeutici" delle pietre

Lo Stone circle ha mostrato di possere una sua inaspettata caratteristica terapeutica. Per un fortuito caso alcuni ospiti si erano accorti che appoggiandosi ad una delle pietre erette del cerchio esterno era stata rilevata l'immediata scomparsa della sensazione di stanchezza per lasciare posto a una marcata tonificazione di tutto il corpo.
Il fenomeno è stato verificato ripetendo l'esperienza più volte e molti hanno constatato, pur valutando il possibile intervento della suggestione, che si manifestavano evidenti effetti terapeutici.
L'esperimento è stato poi ripetuto con le altre pietre dello Stone circle e si è così constatata una apparente specificità terapeutica per ciascuna di esse. Alcune sembravano far svanire l'ansia, altre, sempre al loro contatto, facevano scomparire piccoli disturbi, come il mal di testa e il mal di schiena.
Per quanto questo fenomeno possa sembrare curioso, in effetti non va dimenticato che da millenni i Bretoni hanno la consuetudine di curare una vasta gamma di patologie andando ad appoggiare i palmi delle mani, oppure direttamente le zone doloranti, sulla superficie dei loro menhir.



IL MISTERO DEI CROP CIRCLES


I crop circles del 2004

Nel maggio 2004, in una zona a Nord del complesso di Dreamland, alla fine del perimetro del suo territorio, venne rinvenuta una formazione di tre Crop circles realizzati nell'erba. Il più grande aveva un diametro di almeno 15 metri.
Il primo testimone del fenomeno, un ospite di Dreamland, mentre passeggiava con il suo cane si accorse dell'erba adagiata innaturalmente al suolo e piegata a intreccio. Notò la presenza di spirali e di ciuffi di erba in piedi intrecciati. Avvisò quindi altri ospiti e operatori e vennero scattate subito diverse fotografie del fenomeno.
Furono raccolti campioni di materiale e successivamente vennero intervistati i diretti testimoni dell'accaduto. Alcune testimonianze riportano la presenza di vortici di aria calda percepiti risalire dal suolo sul luogo della comparsa dei Crop circles.
Alcuni dichiararono di aver avuto sul posto diverse sensazioni soggettive quali: sonnolenza, senso di capogiro e grande stanchezza. Tutti invece sentivano ondate di aria molto calda, insolita per l'ora della sera, proveniente dal basso.


I quadrati nel grano

Nel maggio 2004, a circa 500-800 metri a sud del luogo dove era stato trovato il primo dei Crop circle nell'erba, in un vicino campo di grano pronto per la mietitura vennero rinvenute due inspiegabili formazioni a pianta quadrata.
I due disegni, ciascuno di circa 2 metri per lato, si evidenziavano per l’assenza completa degli steli di grano all'interno del perimetro del disegno, come se un rasoio invisibile avesse tagliato via il grano di netto procedendo dal suolo.
Il fenomeno non era nuovo in quanto una serie di formazioni quadrate nel grano erano già state osservate in altri casi di apparizioni di Crop circles, come accadde nel 2003 nel Canavese, a fianco del grande agroglifo conosciuto come il "Bilanciere". Nel 2004, altre formazioni simili vennero osservate e filmate dall'aereo, durante le prospezioni del territorio piemontese eseguite dalla Commissione per l'Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation, nei campi delle zone di Montalto, Pavone e Perosa.


I Crop circle del 2006

La mattina di giovedì 11 maggio vennero rilevati altri Crop circles nell'area di Dreamland. Un ospite mentre stava passeggiando si accorse di qualcosa d’insolito che si era manifestato nella stessa zona di prato della precedente apparizione dei Crop circles del 2004. Aveva notato che una zona d’erba del prato appariva apparentemente schiacciata, assumendo una forma approssimativamente circolare. Questa zona spiccava in modo netto rispetto alla parte restante del prato, in cui l’erba era rimasta alta in media una quarantina di centimetri.
Esplorando il prato vennero scoperte tre forme circolari, di cui due collegate tra loro da una zona d’erba anch’essa piegata ed una terza di poco più grande. In seguito si scoprì che nei pressi di queste formazioni ce n’erano altre tre, più piccole.
L’erba piegata all’interno delle formazioni era distesa in modo anomalo e non presentava segni di compressione forzata. Le formazioni non erano attribuibili a nessun agente atmosferico noto poichè durante il giorno e la notte precedenti all'apparizione dei crop circles non vi erano stati né vento né pioggia.
Il dubbio che queste formazioni potessero essere il risultato dell’azione di agenti atmosferici venne subito fugato osservando l’orientamento dei fasci d'erba piegata, spiraleggianti in prossimità del centro. Venne osservato anche che i noduli all’interno delle formazioni erano piegati e gonfi, contrariamente a quelli esterni, caratteristica tipica dei Crop circles.
Nei giorni successivi si susseguirono numerosi acquazzoni primaverili e forti folate di vento, ma l’erba all’interno degli agroglifi non si sollevò né cambiò forma.
Prelevando campioni d’erba all’interno degli agroglifi venne costatato che la maggior parte dell’erba era priva di noduli, tuttavia estraendo l’intera pianta, compresa la radice, si vide che lo stelo appena sopra la radice era inclinato e la pianta non si sviluppava più, come normalmente avveniva, in direzione verticale. Inoltre tutti gli steli d’erba con noduli, prelevati all’interno degli agroglifi, apparivano piegati e rigonfi all’altezza degli stessi.
Dopo oltre venti giorni dalla loro comparsa venne osservato come, nonostante le piogge e la naturale crescita dell'altra erba, fosse rimasta una sorta d’impronta sul terreno dei cerchi originari lasciando intravvedere ancora la loro forma.
La notte successiva alla comparsa dei Crop circles alcuni operatori andarono scattare alcune foto. Dalle fotografie risultarono numerosi Orbs, le note piccole sfere pallide. Tuttavia questi erano presenti solo nei fotogrammi che riguardavano l’interno del cerchio più piccolo dello Stone Circle.
Alcuni testimoni riportarono che nel prelevare campioni e operare le misurazioni erano spesso soggetti ad una notevole e inspiegabile stanchezza, dal momento che non era richiesto alcuno sforzo fisico. Gli stessi testimoni riportarono che nei loro sopralluoghi notturni avevano avuto l’impressione di trovarsi in un luogo molto rilassante e positivo.
Alla fine del novembre 2006 si notavano ancora distintamente le forme dei cerchi nell'erba, la quale manteneva una sua vivacità di colore rispetto all'altra vegetazione intorno.


I Crop circle del 2007

Nell'aprile 2007 vennero rilevati nuovamente altri tre Crop cicles nell'erba, nello stesso luogo dove erano comparsi nel 2004 e nel 2006. Le piante interessate al fenomeno erano della famiglia delle graminacee, costituite da lunghi steli intervallati da noduli.
Questa volta vennero rilevate tre formazioni: due circolari (rispettivamente di 11 e 7 metri di diametro) ed una simile a una spirale a quattro braccia (dal diametro di 13 metri).
La Commissione per l'Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation realizzò, nell'aprile del 2007, rilevamenti diretti sul posto e prospezioni aeree, sia fotografiche che video.
Vennero prelevati campioni di erba all'esterno dei cerchi e campioni all'interno delle tre formazioni. Dall'agroglifo a quattro braccia venne prelevato anche uno stelo rimasto in piedi al centro del vortice.
In ogni "disegno" si rendeva evidente, come accade in tutte le manifestazioni di Crop circles autentici, la presenza di steli curvi alla radice e piegati naturalmente sui noduli.
All'ingrandimento degli steli si evidenziò anche la presenza di sferule bianche di silicio.
Prelevando campioni d'erba all'interno degli agroglifi venne constatato che la maggior parte dell'erba era costituita da steli piegati e rigonfi all'altezza dei noduli. Tutte le piante interessate al fenomeno non si sviluppavano in direzione verticale come l'altra erba del prato, ma seguivano una direzione spiraleggiante.
L'erba piegata all'interno di queste formazioni era distesa in modo anomalo e non presentava segni di compressione forzata e inoltre, secondo i testimoni, il giorno e la notte precedenti non c'erano stati né vento né pioggia che potessero aver causato il fenomeno.
I fasci dell'erba piegata erano orientati in maniera spiraleggiante, soprattutto in prossimità del centro dove risultavano piccoli fasci di steli protesi in verticale.
Durante le rilevazioni una operatrice del C.I.S.S. notò che all'interno delle formazioni accusava vertigini e perdita dell'equilibrio. Sensazione che scompariva non appena si allontanava dal luogo. All'ingresso della zona delle formazioni, all'esterno dei disegni, non veniva rilevata alcuna sensazione.
Un ospite di Dreamland visitando le formazioni si accorse anche che al loro interno c'erano degli sciami di farfalle colorate che sostavano inspiegabilmente rimanendo dentro al perimetro di ciascuno dei Crop circles.
Il disegno particolare costituito dall'agroglifo dalle quattro braccia ha suggerito ai ricercatori che hanno visitato il sito alcune possibili interpretazioni del suo significato: 1) alcuni intravvidero la lettera "Aleph" dell'antico alfabeto ebraico 2) altri lo interpretarono come l'antico simbolo della cultura vedica che rappresenta il sole 3) secondo altri ancora rappresentava l'antico simbolo nordico della runa conosciuta con il nome di "Geofu", simboleggiante la "dimora".


I Crop circle del 2009

Il fenomeno dei Crop circles nell'erba si ripeté per la quarta volta nell'agosto del 2009, ancora nello stesso luogo e nello stesso periodo degli anni precedenti. Le piante interessate al fenomeno erano sempre della famiglia delle graminacee, costituite da lunghi steli intervallati da noduli.
In questa occasione venne rilevata nell'erba una formazione di quattro crop circles: tre erano di forma irregolare e non identificabile ed una invece con un suo proprio disegno, simile a un drago stilizzato e fiammeggiante.
La Commissione per l'Indagine sui Fenomeni Fortiani della Ecospirituality Foundation ha realizzato rilevamenti diretti sul posto e prospezioni aeree, ricavando fotografie e video dei quattro crop circles.
In ciascuna formazione si è resa evidente, come accade in tutte le manifestazioni di Crop circles autentici, la presenza di steli curvi alla radice e piegati naturalmente sui noduli.
Tutte le piante interessate al fenomeno non si sviluppavano in direzione verticale come l'altra vegetazione presente nel prato, ma seguivano una direzione spiraleggiante.
Sono stati prelevati campioni di erba all'interno delle quattro formazioni. All'ingrandimento degli steli si è evidenziata anche la presenza di sferule bianche di silicio.
L'erba piegata all'interno di queste formazioni era distesa in modo anomalo e non presentava segni di compressione forzata e inoltre, secondo i testimoni della zona, il giorno e la notte precedenti non c'erano stati né vento né pioggia che potessero aver causato le formazioni.


I Crop circle del 2010

Il fenomeno dei crop circles in prossimità dello Stone circle di Dreamland si è manifestato successivamente anche nel maggio del 2010.
Le piante interessate al fenomeno risultavano ancora una volta parte della famiglia delle graminacee, ovvero costituite da lunghi steli intervallati da vari noduli.
Le formazioni erano costituite da tre agroglifi che erano dislocate a nord dello Stone circle e presentavano diversi disegni.
Una di forma circolare del diametro di cinque metri circa, un'altra ancora a forma di saetta di fulmine della lunghezza di circa dieci metri e infine un'altra in forma di semicerchio accanto a una sorta di triangolo che incorporava nello stesso disegno.
L'erba piegata all'interno delle tre formazioni era distesa in modo anomalo e non presentava segni di piegatura forzata essendo piegata sui noduli in maniere naturale. Il giorno e la notte precedenti non c'erano stati né vento né pioggia che potessero aver causato le formazioni e comunque a poca distanza l'erba risultava perfettamente normale.




IL CERCHIO DELLE FATE O DEL DRAGO DANZAMTE


Dopo la manifestazione di vari crop circles manifestatasi misteriosamente accanto allo Stone circle di Dreamland, nel marzo del 2013 il cerchio di pietre è stato inaspettamente oggetto di un’altra manifestazione particolare che sottolinea ancora una volta la sua natura magica che catalizza fenomeni inspiegabili che si legano comunque alla sua struttura megalitica.
Questa volta si tratta dell’apparizione di un “Cerchio delle Fate”, fenomeno spontaneo conosciuto presso molte tradizioni come “Fairy ring”, "Witches' rings", "The circle of fairies", “Rond de sorcière e anche come "Le cercle des fées".
Le tradizioni popolari europee attribuivano a questo fenomeno un’origine misteriosa dovuta alla magia delle fate oppure all’opera di sapienti draghi che, danzando ritualmente, tracciavano il cerchio con i loro passi di danza.
E’ stato tentato da parte di molti ricercatori di dare una spiegazione a questo fenomeno adducendo, nel caso dei funghi, alla propagazione espansa delle spore. Spiegazione che però non si adatta quando il fenomeno riguarda la manifestazione con la sola erba, com’è accudo nel caso del cerchio di pietre di Dreamland.
Alcuni ricercatori hanno accostato i “Cerchi dell fate” allo stesso fenomeno dei crop circle ricordando la loro similitudine con i primi cerchi apparsi nel grano, quando ancora non erano iniziate le successive complesse formazioni a cui possiamo assistere dopo il 1991.
Ma il mistero di questa apparizioni rimane, come perdura nei secoli la magia e la poesia che sanno suscitare attraverso il tempo.




IN COMPAGNIA DEI FANTASMI?


L'area di Dreamland e dintorni sembra essere coinvolta da fenomeni inspiegabili che per le loro caratteristiche possono essere riconducibili ai fenomeni cosiddetti di natura "spiritica".
Ci sono varie testimonianze di questi fenomeni.
Nell'ottobre 2004, a mezzanotte circa, tre ospiti di Dreamland stavano conversando seduti in un salotto. All'improvviso esplose un fragoroso botto nell'aria in mezzo a loro. I tre rimasero storditi e sbigottiti per parecchi minuti.
Il colpo era stato secco e istantaneo e ricordava un botto come quelli dei fuochi artificiali. Il colpo fu talmente forte che venne sentito da un altro testimone nell'abitazione di fronte. Nei giorni seguenti, in tutta l'ala dell'abitazione dove era avvenuto il botto, prese a manifestarsi un odore inconsueto e persistente di aria stantìa e viziata, come quella di un ambiente rimasto chiuso da tempo. Si potrebbe dire come quella di una cripta chiusa da molto tempo. Non servì a nulla arieggiare a lungo e ripetutamente i locali. L'odore persisteva tenacemente ad ogni tentativo di eliminarlo.
Da quel momento iniziarono i raps, colpi secchi e rapidi nei muri e negli oggetti. Raps che scompariranno con la scomparsa improvvisa dell'odore inconsueto.
I raps erano sentiti di notte in tutta l'ala interessata dall'odore di cripta. Erano colpi forti nei muri delle varie stanze e sulle pareti delle scale. Colpetti ripetuti alle spalle degli operatori, nei mobili mentre stavano dormendo.
Accade anche che per due volte un ospite di Dreamland, verso le sei del mattino, ebbe occasione di sentire dei passi pesanti sul pavimento del piano al di sopra della sua stanza, come quelli di una persona che cammina spedita. La stanza tuttavia era disabitata.
Gli stessi passi vennero sentiti anche da altri testimoni nelle ore del tardo pomeriggio, appena si faceva buio.
Poi accadde l'inverosimile. Una sera un operatore, mentre lavorava al computer, avvertì un forte rumore provenire dalla libreria di lato, come se una pesante lastra di metallo cadesse strisciando pesantemente.
L'operatore rimase sorpreso, poi, tra lo scherzo e il serio, rivolto verso il rumore e immaginando di parlare ad uno spettro, chiese di avere tolleranza per la presenza delle persone che erano giunte ad occupare Dreamland e chiese di poter convivere senza darsi reciproco fastidio.
Curiosamente dopo pochi giorni dall'accaduto l'odore inconsueto di cripta svanì all'improvviso e scomparvero contemporaneamente le serie di raps nei muri.
Rimangono tuttavia ancora altri eventi inspiegabili, con cui capita ancora qualche volta di confrontarsi. Vengono viste sagome umane scure aggirarsi tra le case di Dreamland, qualche volta viste mentre sbirciano repentinamente all'interno delle finestre, e fugaci figure indistinte di animali domestici che attraversano rapidi le stanze.
Tra i vari fatti misteriosi, ancora un episodio inspiegabile. Nell'aprile 2008, durante le ore notturne, nel cantiere vicino a Dreamland dov'era in costruzione l'attuale Relais Bella Rosina, vennero avvertiti forti rumori che potevano far immaginare lo spostamento di pesanti oggetti metallici trascinati sul suolo.
Il responsabile dei lavori, temendo di trovare dei ladri che stessero rubando attrezzature di vario genere, quando si è recato prontamente sul posto ha potuto constatare, sorpreso, che non c'era nulla di anomalo e che tutto era assolutamente in ordine.
Ai primi di gennaio del 2010 si raccolgono ancora altre testimonianze di raps battuti nei muri e nelle porte delle abitazioni di Dreamland.
L'8 gennaio, un testimone scorge una figura scura stazionare davanti alla porta di una delle cascine di Dreamland, posizionata leggermente a sinistra della porta di ingresso. La figura sembrava osservare l'altra cascina rimanendo immobile. Pensando che si trattasse di un altro ospite di Dreamland, il testimone cerca di mettere meglio a fuoco la figura, ma scopre con sorpresa che non vi è più nessuno.





VISITATORI DA OLTRE IL TEMPO?


Un messaggio verso il futuro

Nel novembre 2007 l'Agenzia Spaziale Europea (ESA) mise in orbita la sonda Keo, una vera e propria capsula del tempo orbitante intorno alla Terra. Era previsto che la sonda dovesse tornare sulla Terra dopo 50 mila anni.
Il progetto, supportato tra gli altri sponsor anche dall'Unesco, prevedeva la raccolta di diverso materiale da tramandare ai posteri: da ritratti dei diversi gruppi etnici a una sequenza del DNA umano, a campioni di acqua, aria, terra e sangue e molto altro. Ma Keo aveva soprattutto il compito di trasportare i messaggi che gli uomini e le donne del 21esimo secolo avevano voluto lasciare a chi sarebbe venuto dopo di loro, senza censure e nella propria lingua.
Nel novembre del 2006 venne lasciato dai responsabili di Dreamland un messaggio di saluto da destinare alla capsula del tempo orbitale dell’ESA. Il messaggio venne poi inserito nel database digitale a bordo della capsula.
Nel messaggio si dava un appuntamento ai futuri abitanti della Terra che avessero realizzato una possibile macchina del tempo, lasciando le coordinate geografiche del centro cerchio di pietre e quelle temporali in cui si trovava la Terra in quel momento. Questo ultimo dato nel caso che, potendo viaggiare nel tempo, cacolassero la posizione della Terra al momento della compilazione del messaggio.
Da quel momento iniziarono a verificarsi inspiegabili presenze intorno al cerchio di pietre di Dreamland che potrebbero essere messe in relazione al messaggio lasciato ai posteri del nostro pianeta.


Visitatori di Altrove?

Ai primi di novembre del 2006 una operatrice scorge dalla sua auto una figura maschile dall'aspetto inconsueto che si muove all'interno delle pietre erette dello Stone Circle. La figura sembrava vestita di una tuta blu scura con un giubbotto dello stesso colore e un cappuccio non appoggiato bene sul capo.
L'operatrice rallentò l'auto e si sporse a guardare, ma l'uomo le svanì letteralmente sotto i suoi occhi.
Occorre tenere presente che l'area dove sorge Dreamland è privata e vigilata da un corpo di sorvegliaza. Nessuno, soprattutto di giorno, potrebbe entrare senza essere visto e fermato.
Nel novembre dello stesso anno poco prima delle 9 di mattina, tre soci della Ecospirituality Foundation di Roma, mentre si avvicinano alle loro auto nel parcheggio, hanno modo di vedere nettamente una figura alta e snella vestita di abiti colore beige-marrone. Si fronteggiano, entrambi, sorpresi per l'incontro, poi pochi istanti dopo, in un attimo fuggente, la figura svanisce letteralmente nel nulla davanti loro.
Nel giugno 2007 vengono visti nel pomeriggio, da alcuni operai della ditta che stava lavorando alla costruzione del Relais Bella Rosina, due uomini che si aggirano curiosando intorno all'area di Dreamland. Vengono visti fermarsi davanti alla rete prospicente lo Stone Circle per rimanere a guardare il sito megalitico.
Viene segnalata subito la loro presenza alla sorveglianza, ma quando questa giunge, dopo pochi minuti, i due sconosciuti sembrano essere svaniti all'improvviso, proprio mentre erano davanti al cerchio di pietre.